Come ci siamo resi utili

 

Il 10 giugno 2012, in una terra ancora ferita e in continuo movimento, 3 nostre volontarie (Alessia, Donatella e Marina) hanno raggiunto il Canile Intercomunale di Mirandola (Mo), dove molti cittadini sfollati dalle abitazioni inagibili hanno dovuto consegnare il loro cane o gatto, perchè nelle tendopoli che accolgono i terremotati non è possibile portare i propri animali.
Nelle giornate precedenti abbiamo fatto recapitare una donazione contenente alimentazione per cani e gatti, mentre abbiamo consegnato personalmente una scatola contenente farmaci veterinari per un valore di circa 250 eur.
Ecco il resoconto diretto di Donatella, documentato dalle foto, di quanto hanno potuto fare in aiuto dei numerosi animali – randagi e non – presenti nelle zone colpite dal sisma del 20 maggio 2012 (e successivi).

 

 

Il resoconto

Nell’avvicinarsi ai luoghi del terremoto, è difficile non percepire segnali visivi e sociali di quanto è accaduto e purtroppo – al momento in cui scrivo – ancora sta accadendo. La strada scorre tra case e borghi dove quasi in ogni area possibile sono state montate tende d’emergenza o parcheggiati camper. Nonostante sia una giornata festiva, incontriamo squadre di Vigili del Fuoco che sono al lavoro, recintando edifici pericolanti, o verificando luoghi e macerie e mentre entriamo al Canile – posizionato nella zona industriale di Mirandola (Mo), ci rendiamo conto che proprio nell’edilizia lavorativa terribilmente sbriciolata o squarciata c’è il segno della potenza distruttiva del sisma.

La generosità degli italiani, silenziosa ma continua anche verso gli animali, si manifesta invece in tutta la sua concretezza proprio al Canile: arrivano, come in una lenta processione, persone da tutte le zone circostanti che lasciano borsine piene di alimentazione per animali, teleria, farmaci o anche solo qualche genere alimentare o di conforto per i tanti volontari presenti. Il Canile funziona da centro di smistamento e rifornisce anche altre strutture-rifugio presenti in zona ma sta ancora aspettando la consegna di un grande container (promesso ma non ancora arrivato) destinato a contenere le migliaia di lattine e le centinaia di sacchi di cibo per animali arrivate come donazioni.
Qualcuno si avvicina timidamente al tavolo, allestito in esterno per gestire il flusso continuo di visitatori, proponendosi come volontario e si informa su quando i cani (che hanno raggiunto e superato il centinaio) possono essere portati in sgambamento o se c’è bisogno di aiuto per la costruzione di una nuova zona, destinata ad accogliere altre cucce e altri cani, operazione programmata per la settimana successiva.

Elisa, una delle volontarie responsabili, corre dentro e fuori il canile, cercando di dare una risposta a tutti. Arrivano materiali, cibo, e ancora cani e gatti. Ci sono anche stranieri residenti che consegnano il proprio animale, su indicazione delle Amministrazioni comunali che li indirizzano al Canile. E tanti sono i proprietari che vengono a trovare i loro compagni a 4 zampe in una continua di ricerca di rassicurazione: vogliono sapere se il loro cane o gatto sta bene e passano qualche minuto aggrappati al loro beniamino cercando per un momento di allontanare la difficoltà della drammatica contingenza – emotiva e pratica – nella quale entrambi si trovano loro malgrado. Quasi tutti non sanno come e quando potranno tornare definitivamente insieme.

Altri volontari del Canile hanno provvisoriamente allestito una zona attigua a quella dei cani dove gestire i gatti ed è lì che decidiamo di intervenire con maggiore impegno: ci sono circa una quindicina di gatti (di privati o trovati vaganti) ma nessun ferito e controlliamo insieme al veterinario di zona, presente in mattinata, il loro stato di salute. Però poichè l’allestimento è ancora molto improvvisato, decidiamo di completare o mettere in miglior riparo le gabbie con tettoie di fortuna reperite tra il materiale donato. Viene ritirata una micia domestica trovata aggredita dai gatti randagi di una colonia di Medolla (Mo) dove probabilmente stava cercando cibo.
Arrivano (da un volontario che li aveva in stallo) anche dei gattini per i quali è già stata concordata un’adozione e le famiglie che li accolgono provengono da Firenze e da Torino, per confermare ancora una volta che gli aiuti sono un patrimonio inestimabile senza confini territoriali.

Pulendo e sistemando le gabbie incontro le storie di gente comune che ancora sta combattendo con quanto accaduto. C’è la signora anziana che VUOLE riprendere con sè il suo micio di 18 anni, sofferente di problemi renali e che poi se ne andrà via con lei, per vivere insieme da un’amica che ha offerto loro ospitalità. Verso il tardo pomeriggio arriva anche la proprietaria di un bel micione bianco e certosino, a cui – silenziosamente – lei prepara una ciotola di cibo. Il gatto che fino a quel momento sembrava appisolato e assente (e aveva cibo precedente ancora intatto nella gabbia) si alza e inizia vigorosamente a strusciarsi dentro le sbarre. Lei mi racconta che è in una tenda della Protezione Civile e che ha perso un altro gatto molto timido, probabilmente spaventato dalla scossa. Nella gabbia di fronte, un’altra gatta che fino a quel momento sembrava apatica e svogliata, inizia a miagolare quando sente la voce della sua proprietaria, una ragazza che la sta consolando a voce alta e viene a trovarla tutti i giorni.

In serata, quando lasciamo la zona, l’istinto di non lasciare nulla al caso prevale e quindi continuiamo a scandagliare con gli occhi tutto il territorio circostante, fermandoci ogni volta che avvistiamo un animale vicino a edifici critici o segnalati come pericolanti. E’ così che scorgiamo una micia nei pressi di una vecchia casa rurale, dove ci fermiamo a lasciare un po’ di cibo per lei, scoprendo che, randagio almeno quanto la gatta, dentro la casa fatiscente vive un extracomunitario rimasto per lavorare i campi come mezzadro…

 

 

A titolo informativo il totale del materiale finora regalato in Emilia da parte della nostra Associazione è riassunto nei seguenti dati:

  • oltre 2.000 euro di cibo secco per cani e gatti
  • circa 250 eur di farmaci ad uso veterinario
  • ciotole e telerie varie